Museo Galileo
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Museo Virtuale
Motore elettrico di Botto
    • Collocazione:
      Sala XVI
    • Ideatore:
      Giuseppe Domenico Botto
    • Costruttore:
      sconosciuto
    • Data:
      ca. 1840
    • Materiali:
      legno, ottone, rame, ferro, vetro
    • Dimensioni:
      altezza complessiva 620 mm, base 507x173x133 mm
    • Inventario:
      1412
    • Motore elettrico di Botto (Inv. 1412)

È un magnifico esempio di primitivo motore elettrico assai simile a quello ideato da Giuseppe Domenico Botto, e da lui descritto nella Notizia sopra l'applicazione dell'elettromagnetismo alla meccanica (Torino, c. 1834). Nella base si apre un cassetto con quattordici scomparti di vetro per la batteria elettrochimica (oggi mancante degli elementi). Il movimento oscillante di una bobina mobile fra due bobine fisse è trasmesso ad una grande ruota di ottone posta su un telaio di legno tramite una piccola puleggia e una manovella. Il movimento alternativo è mantenuto da un commutatore formato da due bracci di ottone oscillanti che pescano in coppette di mercurio e invertono periodicamente il senso della corrente nelle bobine fisse. I primi apparecchi e motori elettromagnetici convertivano l'energia elettrica in energia meccanica imitando il movimento alternativo delle macchine a vapore; la pressione del vapore era sostituita dall'attrazione di un elettromagnete o di un'armatura. Lo strumento proviene dalle collezioni lorenesi.