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Approfondimento
Lente
Lente

La lente (dal latino lens, lentis = lenticchia) è un dispositivo ottico realizzato in materiale trasparente – solitamente vetro – delimitato da due superfici sferiche o una superficie sferica e una piana. Se la lente presenta una faccia concava e l'altra convessa, essa prende più propriamente il nome di menisco. Le lenti (e i menischi) possono essere convergenti, ovvero di potenza ottica positiva, oppure divergenti, cioè di potenza ottica negativa. Le lenti convergenti hanno la proprietà di far appunto convergere i raggi luminosi provenienti da una sorgente posta all'infinito in un punto detto fuoco (il termine deriva dal fatto che, concentrando i raggi solari per mezzo di una lente convergente su delle pagliuzze o su della carta, queste si incendiano). Un oggetto posto tra il fuoco e una lente convergente, aumentandone questa l'angolo sotto cui è visto, appare diritto e ingrandito. Le comuni lenti d'ingrandimento sono infatti lenti convergenti. Nelle lenti divergenti, invece, i raggi luminosi provenienti da una sorgente posta all'infinito vengono deviati in modo tale che sono i loro prolungamenti a convergere in un punto; si parla allora di fuoco virtuale. Un oggetto posto tra una lente divergente e il suo fuoco appare diritto e rimpicciolito. Semplificando, la distanza tra il centro di una lente e il suo fuoco prende il nome di distanza focale. Essa dipende dai raggi di curvatura della lente e dall'indice di rifrazione del materiale di cui è costituita. La potenza delle lenti si esprime in diottrie (D), che sono definite dall'inverso della distanza focale espressa in metri: ad esempio, una lente che abbia una focale di 50 cm ha una potenza di 2 D (= 1 / 0,5 m) se la lente è convergente, ovvero di -2 D se divergente. Le varie combinazioni di superfici – piane, concave o convesse – danno origine ai diversi tipi di lente.

Lente obiettiva

In un cannocchiale, così come in un microscopio, è la lente (o sistema di lenti) lontana dall'occhio. Le lenti obiettive costituiscono un sistema convergente, che riceve luce da una fonte e fornisce un'immagine fedele dell'oggetto.

Lente oculare
Lente oculare

È una lente presente in numerosi strumenti ottici, alla quale si accosta l'occhio per esaminare ingrandita l'immagine di un oggetto data dall'obiettivo dello strumento stesso.

Fra gli oculari più comuni utilizzati nei microscopi e nei telescopi vi è quello detto di Huyghens, dal nome del suo inventore, e composto da due lenti piano-convesse le cui facce piane sono rivolte verso l'occhio dell'osservatore.

Si parla di oculare composto quando l'oculare è costituito da un sistema di lenti.

Lente convergente o positiva

Le lenti convergenti (così chiamate perché fanno convergere un fascio di raggi paralleli in un punto, detto "fuoco") sono più spesse al centro che all'estremità; possono essere biconvesse, piano-convesse e concave-convesse. Le lenti biconvesse hanno le due superfici convesse; quelle piano-convesse hanno una superficie piana e una convessa; quelle concave-convesse (menisco convergente) presentano una superficie concava e una convessa. Le lenti convergenti sono dette anche lenti positive in quanto la distanza focale viene espressa da un numero positivo.

Lente divergente o negativa

Le lenti divergenti (così chiamate perché fanno divergere un fascio di raggi paralleli) sono più spesse all'estremità che al centro; possono essere biconcave, piano concave e concave-convesse. Le lenti biconcave hanno le due superfici concave; quelle piano-concave hanno una superficie piana e una concava; quelle concave-convesse (menisco divergente) presentano una superficie convessa e una concava con un raggio di curvatura maggiore. Le lenti divergenti sono dette anche lenti negative in quanto la distanza focale viene espressa da un numero negativo.

Lente prismatica
Lente prismatica

Le lenti prismatiche sono lenti, generalmente convergenti, le cui facce non sono formate da superfici sferiche, ma da un numero, variabile, di faccette piane. Le lenti prismatiche furono spesso utilizzate per realizzare giochi ottici a causa della loro proprietà di moltiplicare le immagini di un oggetto.

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