Museo Galileo
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Museo Virtuale
Ippolito Francini
1593-1653

Artefice fiorentino, noto come "il Tordo", lavorava le pietre dure e "spianava le luci degli occhiali", cioè le lenti. Tenne la responsabilità di una delle officine granducali e, in questa veste, entrò in contatto con Galileo (1564-1642), con il quale collaborò alla costruzione di lenti per cannocchiali, acquisendo notevole reputazione. A lui si dà credito per aver introdotto la macchina di lavorazioni ottiche ad asse verticale tuttora in uso. Continuò a costruire cannocchiali anche dopo la morte dello scienziato pisano. Fu in contatto anche con Evangelista Torricelli (1608-1647). Il credito di cui godeva l'artefice fiorentino è documentato, oltre che dalla stima del Granduca Ferdinando II de' Medici (1610-1670) e dei suoi committenti, anche da una lettera del 1645 inviata dal padre Marin Mersenne (1588-1648) a Evangelista Torricelli, nella quale si ricordavano proprio le lenti lavorate a Firenze dal Francini.