Museo Galileo
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Museo Virtuale
Petrus Apianus
1501-1552
Petrus Apianus

Nacque a Leisnig, in Sassonia. Entrò all'Università di Lipsia nel 1516 e latinizzò il cognome Bienewitz (= delle api) in Apiano. All'Università di Vienna fu allievo del matematico, astronomo e astrologo Georg Tanstetter (Collimitius; 1481-1530) fino al 1523. Dal 1520 pubblicò opere che rinnovarono la cartografia grazie a efficaci metodi di rilevamento. Nel Cosmographicus liber (Landshut, 1524) Apiano usò la "balestriglia" per misurare le distanze lunari, sulle quali Amerigo Vespucci (1451-1516) e Johann Werner (1468-1528) avevano contato per determinare la longitudine di un luogo. In un'aggiunta all'opera Apiano introdusse alcuni strumenti per misurare il tempo durante la notte, fra cui il "compasso lunare" e il "notturnale". Nel 1527 fu nominato professore all'Università di Ingolstadt. Acquistò in breve grande fama di astronomo e astrologo. Dopo attente osservazioni della cometa del 1531, Apiano stampò la Practica (Landshut, 1532), dove riferì l'importante scoperta che la coda di una cometa è diretta sempre in direzione opposta al Sole. Compose vari scritti sugli strumenti per il calcolo e l'osservazione astronomica. Perfezionò il "torqueto", utile per misurare le coordinate eclittiche, equatoriali e altazimutali di un astro. Nell'Instrumentum primi mobilis (Norimberga, 1534), sul calcolo trigonometrico, presentò invece un dispositivo per trovare i seni degli angoli. Nel 1536 pubblicò una celebre mappa delle 48 costellazioni tolemaiche. Il capolavoro di Apiano è però l'Astronomicum Caesareum (Ingolstadt, 1540), dedicato all'imperatore Carlo V (1500-1558). L'opera presenta una ricca serie di "equatoria", o "volvelle": strumenti costituiti da dischi di carta sovrapposti, mutuamente rotanti, per calcolare e prevedere, con l'ausilio di fili, le posizioni dei pianeti. Nel 1541 l'Astronomicum valse a Apiano la nomina a matematico imperiale; da allora egli s'incontrò spesso con Carlo V per dargli consigli astrologici.