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Aurora elettrica
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Questo tubo di vetro era utilizzato per produrre bagliori elettrici nel vuoto parziale. Il fisico inglese William Henley utilizzò uno strumento simile per mostrare la luminescenza prodotta dalle scariche positive o negative, che confermava, a suo avviso, la teoria di Benjamin Franklin dell'esistenza di un solo fluido elettrico. Nel 1780 Filippo Lucci raffigurò nello Stanzino delle Matematiche degli Uffizi un dispositivo analogo, segno evidente dell'interesse che tali dimostrazioni suscitavano alla fine del Settecento.

Il tubo è retto da un sostegno, anch'esso in vetro, con una base tornita di mogano, zavorrata da un anello di piombo per garantire stabilità allo strumento. Una punta di ottone fuoriesce ad angolo retto dal collare di ottone superiore, mentre un elettrodo a sfera è unito a quello inferiore. Internamente si trovano altri due elettrodi, uno a punta (in alto) e uno a sfera (in basso).

Utilizzando una pompa pneumatica, si produce all'interno dello strumento un vuoto parziale. Poi si strofina il vetro con una panno o si toccano gli elettrodi con il conduttore di una macchina elettrostatica. Per effetto dell'elettrizzazione, l'interno del tubo diventa luminoso, manifestando bagliori molto simili a quelli dall'aurora boreale.

Oggetti
Ampolla per l'aurora elettrica

Ampolla per l'aurora elettrica

Inv. 423
Costruttore sconosciuto, fine sec. XVIII

Tubo per l'aurora elettrica

Tubo per l'aurora elettrica

Inv. 1203
Costruttore sconosciuto, fine sec. XVIII