A partire dal XVII secolo con l'introduzione di cannocchiali e microscopi e con i progressi dell'ottica geometrica, la fabbricazione delle lenti acquisì una sempre maggiore importanza. Il vetro veniva fabbricato fondendo sabbia silicea con soda e altri additivi. Da un blocco di vetro veniva poi segato un disco il cui bordo veniva sbozzato e reso regolare. Per ottenere la curvatura desiderata (per realizzare cioè lenti convesse, concave, o di altri tipi) il disco veniva lavorato sfregandolo con una coppa metallica avente una superficie sferica di curvatura desiderata. Fra il vetro e la coppa era interposta della polvere abrasiva di smeriglio bagnata. La lente era poi lucidata con polveri finissime. Nel XVII secolo maestri di tale produzione furono Eustachio Divini e Giuseppe Campani le cui lenti erano apprezzate in tutta Europa. Scienziati quali Christiaan Huygens o Evangelista Torricelli fabbricavano spesso personalmente le lenti dei loro strumenti. Vennero anche concepite macchine per lavorare le lenti in modo semiautomatico. Tuttavia, fino all'Ottocento le lenti migliori per gli strumenti ottici erano lavorate a mano, mentre solo quelle di uso corrente – ad esempio per cannocchialetti da teatro – erano eseguite a macchina. La difficoltà nel lavorare le lenti cresce in modo notevole con l'aumentare del diametro. Ai primi del XIX secolo non si riuscivano a fabbricare buone lenti dal diametro superiore a dieci centimetri. Nonostante Descartes e altri avessero proposto lenti con superfici diverse da quelle sferiche, la difficoltà nel realizzare utensili capaci di produrle ne impedì di fatto la fabbricazione. Un progresso sostanziale nella produzione di vetro ottico si ebbe solo grazie alle ricerche dell'ottico tedesco Fraunhofer, che, in collaborazione con il vetraio svizzero Guinand, elaborò un metodo per eliminare disomogeneità e bolle d'aria nel vetro in fusione.
Inv. 2545, 2710/bis
Benedetto Bregans (lente), Francesco Spighi, Gaspero Mazzeranghi, (montatura), Lente: Dresda / Montatura: Firenze, Lente: 1690 / Montatura: 1767
Inv. 2596
Costruttore sconosciuto, inizi sec. XVIII
Inv. 1339
Costruttore sconosciuto, fine sec. XVIII
Inv. 2583
Costruttore sconosciuto, fine sec. XVIII
Inv. 2586
Costruttore sconosciuto, sec. XVI
Inv. 2595
Costruttore sconosciuto, sec. XVII
Inv. 2630
Costruttore sconosciuto, fine sec. XVII
Inv. 784
Costruttore sconosciuto, seconda metà sec. XVIII
Inv. 749
Costruttore sconosciuto, seconda metà sec. XVIII
Inv. 760
Costruttore sconosciuto, seconda metà sec. XVIII
Inv. 761
Costruttore sconosciuto, seconda metà sec. XVIII
Inv. 764
Costruttore sconosciuto, seconda metà sec. XVIII
Inv. 3561
Costruttore sconosciuto, seconda metà sec. XVIII
Inv. 2571
Evangelista Torricelli, Firenze, 1646
Inv. 2572
Evangelista Torricelli, 1643
Inv. 2587
Giuseppe Campani, Roma, 1665
Inv. 2632
Jacopo Mariani, Firenze, 1660-1670
Inv. 3397
Giovanni Battista Amici [attr.], Italia, prima metà sec. XIX
Inv. 2573
Eustachio Divini, Roma, 1665
Inv. 2574
Eustachio Divini, Roma, 1666
Inv. 2584
Ippolito Francini o Evangelista Torricelli o Jacopo Mariani [attr.], Fattura fiorentina, 1640-1660
Inv. 2585
Ippolito Francini o Evangelista Torricelli o Jacopo Mariani [attr.], Fattura fiorentina, 1640-1660
Inv. 3194
Andrea Frati, Firenze, seconda metà sec. XVIII