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Tavole di affinità
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Le Tavole di affinità, sviluppatesi a partire dal XVIII secolo, erano in grado di fornire un quadro schematico delle principali reazioni chimiche, indicando la naturale somiglianza, cioè l'affinità, fra due sostanze. Le diverse configurazioni delle Tavole rispecchiavano le diverse concezioni e visioni della chimica.

La prima Tavola fu preparata nel 1718 dal chimico francese Étienne-François Geoffroy con il titolo Table des differents Rapports observés entre differentes substances. A questo modello si ispira la Tabula affinitatum inter differentes substantias del Museo Galileo di Firenze. L'unica differenza è che la Tavola fiorentina presenta una colonna in più.

Le sostanze chimiche, organizzate in diciassette colonne verticali, sono qui indicate mediante i tradizionali simboli alchemici. In testa ad ogni colonna si trovano le sostanze fondamentali utilizzate dal chimico. La posizione delle sostanze sottostanti indica il diverso grado di affinità rispetto alla fondamentale: una sostanza che si trova immediatamente al di sotto di quella fondamentale ha verso quest'ultima un rapporto più forte rispetto alla sostanza che si trova nella terza casella, e così di seguito.

Ad esempio, se il rame, posto nella terza casella, è in combinazione con il piombo, che è sostanza fondamentale dell'undicesima colonna, e a tale combinazione viene unito l'argento, sostanza presente nella seconda casella della stessa fila verticale, ne deriva allora che il piombo si separa dal rame, unendosi all'argento, sostanza con la quale ha maggiore affinità.

Oggetti
Tabula affinitatum

Tabula affinitatum

Inv. 1899
Franz Huber Hoefer [attr.], ca. 1766