Museo Galileo
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Museo Virtuale
Macchina elettrostatica portatile a disco
    • Collocazione:
      Sala XI
    • Costruttore:
      sconosciuto
    • Luogo:
      Fattura inglese?
    • Data:
      ca. 1775
    • Materiali:
      legno, ottone, vetro
    • Dimensioni:
      altezza complessiva 445 mm, base (conduttore escluso) 305x137 mm, diametro del disco di vetro 340 mm, spessore 4,6 mm
    • Inventario:
      2688
    • Macchina elettrostatica portatile a disco (Inv. 2688)

Questa macchina elettrostatica a strofinio con disco di vetro è simile, ma più piccola, alla macchina inv. 2705. Proviene dalle collezioni lorenesi e fa parte di una serie di quattro macchine utilizzate per dimostrare gli effetti di materiali diversi sulla polarità delle cariche generate, sia positive che negative. Secondo il catalogo del Museo di Fisica e Storia Naturale del 1776, le sostanze usate erano: vetro, vetro ricoperto con ceralacca rossa, vetro smerigliato (inv. 2687) e vetro ricoperto di velluto nero (inv. 2686). Successivamente, ad una delle macchine (inv. 2689) fu applicato un disco di bismuto. Il conduttore di ottone, sostenuto da una colonna di vetro, ha due bracci incurvati terminanti entrambi con una coppa munita di punte acuminate (i collettori) che vengono a trovarsi adiacenti alla superficie del disco di vetro. La quantità di carica è controllata da un elettrometro a scarica di Lane munito di scala e posto su un supporto di legno. Quasi tutte le macchine di questo tipo conservate nelle collezioni europee sono di manifattura inglese e generalmente provengono da Londra.