Museo Galileo
english
indietro
Museo Virtuale
Orologio astronomico
    • Collocazione:
      Sala II
    • Costruttore:
      Caspar Rauber [attr.]
    • Luogo:
      Fattura tedesca
    • Data:
      ca. 1575
    • Materiali:
      ottone dorato e argentato; custodia: vetro, velluto
    • Dimensioni:
      214x323x151 mm; altezza 400 mm
    • Inventario:
      3370
    • Orologio astronomico (Inv. 3370)
    • Orologio astronomico (Inv. 3370)

La cassa di questo orologio da tavolo è riccamente decorata, a forma di edicola, con una cupola traforata sormontata da sfera armillare. In ogni faccia dell'orologio sono inseriti dei quadranti con diverse funzioni, azionati da ruotismi all'interno della cassa. Dei due quadranti maggiori, uno è del tipo ad astrolabio piano, con cerchio orario esterno numerato da I a XII due volte e timpano rovesciabile che permette di individuare la posizione delle stelle e di conoscere le ore planetarie. È predisposto, da una parte, per la latitudine di 48° e, dall'altra, per quella di 40°. Sopra a questo quadrante è stato agganciato successivamente (sec. XVII) un pendolo. L'altro quadrante di maggior diametro, anch'esso rovesciabile, porta i mesi, le date, le ricorrenze dei Santi più importanti, la durata dei periodi di luce e di oscurità dall'alba al tramonto variabili con le stagioni e alcuni computi orari. La sfera armillare, con la Terra posta al centro e una piccola bussola nella base, funziona manualmente. La suoneria per le ore, i quarti e i minuti è posizionata sotto la cupola. Il meccanismo della sveglia è mancante. Il movimento dell'orologio è di ferro e ha tre treni mossi da molle entro bariletti con conoide: per il tempo, per la suoneria delle ore e per la suoneria dei minuti.

Dietro il quadrante con l'astrolabio è impresso due volte il marchio con le iniziali "CR" unite entro uno scudo: in via ipotetica, si può sciogliere questa sigla in Caspar Rauber. L'orologio è completo della sua custodia originale, di cuoio, foderata dentro e fuori di velluto rosso, con sei aperture protette da cristalli e culminante in un globo, anch'esso di cuoio rivestito, per proteggere la sfera armillare. La custodia è scomponibile in tre parti: la base, con suo cassetto per le chiavi, e due coprifacciata.

L'orologio potrebbe forse anche identificarsi con quello fatto a Firenze per Maria Cristina di Lorena, sposa del Granduca Ferdinando I de' Medici. Rimase in possesso dei Medici e fu esposto poi nella Tribuna di Galileo. Fu rimesso in funzione nel 1878.