Sono indicati gli osservatori astronomici richiamati dalle schede degli strumenti del Museo Galileo di Firenze.
La costruzione dell'osservatorio sulla collina di Arcetri a Firenze fu voluta dall'astronomo Giovanni Battista Donati (1826-1873), seguendo il suggerimento avanzato nel 1790 dall'astronomo Tommaso Perelli (1704-1783). La proposta fu presentata al governo nel 1864 e l'osservatorio fu inaugurato nel 1872. Ma l'edificio, mal costruito, deperì così rapidamente che dovette essere ricostruito nel 1893. Dopo la ricostruzione, la direzione venne affidata ad Antonio Abetti (1846-1928), con il quale l'osservatorio riprese in pieno l'attività istituzionale. Con Giorgio Abetti (1882-1982), succeduto al padre nel 1921, l'osservatorio divenne un moderno istituto di ricerca. Una torre solare di 25 m di altezza, costruita nel 1924, e un vasto e aggiornato corredo di strumenti scientifici, consentirono ad Abetti di dedicarsi con profitto a ricerche di fisica solare e spettroscopia stellare. Nel 1953 la direzione passò a Guglielmo Righini (1908-1978), che potenziò ulteriormente le strutture dell'osservatorio, inaugurando in Italia gli studi di radioastronomia solare.
Osservatorio astronomico situato vicino a Londra e fondato nel 1675 da Carlo II re d'Inghilterra. L'osservatorio comprendeva inizialmente un edificio il cui piano superiore era costituito da una camera ottagonale in cui erano situati gli strumenti astronomici. A seguito dell'adozione del meridiano passante per Greenwich come meridiano di riferimento (1884), vennero costruiti altri edifici per ospitare nuove strumentazioni. Dopo il trasferimento dell'osservatorio astronomico nel Sussex (1946), gli antichi edifici, che ospitarono astronomi della levatura di Edmond Halley (1656-1742), sono stati destinati alla sezione astronomica del National Maritime Museum.
L'Osservatorio di Parigi è il più antico osservatorio astronomico ancora attivo. Inaugurato nel 1667, sotto il regno di Luigi XIV (1638-1715), fu inizialmente posto sotto la tutela dell'Académie Royale des sciences. L'edificio, progettato da Claude Perrault (1613-1688), fu terminato nel 1672. Il primo direttore fu Giovanni Domenico Cassini (Cassini I, 1625-1712), al quale seguirono il figlio Jacques (Cassini II, 1677-1756), il nipote César-François (Cassini III, 1714-1784) e il pronipote Jean-Domenique (Cassini IV, 1748-1845). Dopo la "dinastia" dei Cassini, seguirono altri prestigiosi direttori come Joseph-Jerôme de Lalande (1732-1807), Jean-Baptiste Delambre (1749-1822), Jean-François-Dominique Arago (1786-1853), Urbain Le Verrier (1811-1877). Nell'Osservatorio furono concepiti importantissimi lavori scientifici: Giovanni Domenico Cassini realizzò una straordinaria mappa della Luna, la migliore prima dell'invenzione della fotografia, e scoprì la suddivisione degli anelli di Saturno; l'astronomo danese Ole Römer (1644-1710) calcolò per la prima volta, nel 1675, la velocità della luce; nel 1845 Hippolyte Fizeau (1819-1896) e Léon Foucault (1819-1868) ottennero il primo dagherrotipo del Sole; nel 1850-1851 Foucault realizzò nella "grande salle" il celeberrimo esperimento del pendolo con il quale dimostrò per la prima volta gli effetti fisici della rotazione della Terra; Le Verrier studiò le perturbazioni di Urano che portarono alla scoperta di Nettuno nel 1846.
Costruito fra il 1780 e il 1789, per volontà del Granduca di Toscana Pietro Leopoldo (1747-1792), il torrino dell'osservatorio (specola), annesso al Museo di Fisica e Storia Naturale di Firenze, fu dotato ben presto di diversi strumenti, fatti acquistare prevalentemente all'estero dall'abate Felice Fontana (1730-1805), primo direttore del Museo. La posizione infelice dell'osservatorio non permise però di compiere osservazioni importanti. Nessun astronomo venne nominato direttore fino al 1807, quando la direzione fu affidata a Domenico De Vecchi (1768-1852). Dopo una ulteriore fase di stasi, il titolo di astronomo del Museo passò, nel 1825, a Jean-Louis Pons (1761-1831), al quale subentrò, nel 1831, Giovanni Battista Amici (1786-1863). La carica fu assunta nel 1859 da Giovanni Battista Donati (1826-1873), al quale si deve il trasferimento dell'osservatorio sulla collina di Arcetri.
Nel 1756 il gesuita Leonardo Ximenes (1716-1786) istituì nella parte più alta del convento di San Giovannino a Firenze un piccolo osservatorio astronomico che, in seguito alla soppressione della Compagnia di Gesù, fu affidato nel 1775 ai Padri Scolopi. Alla morte dello Ximenes, seguendo una sua volontà testamentaria, furono istituite due cattedre, una di astronomia e una di idraulica, rimaste attive fino alla metà del XIX secolo. Nel 1813 fu avviata un'attività di rilevazione meteorologica, che si affiancava ai tradizionali studi di astronomia, idraulica e di ingegneria. Particolare attenzione fu dedicata anche alla matematica, alla geodesia e alla cartografia: nel 1830 Giovanni Inghirami (1779-1851) realizzò la prima "Carta Geometrica della Toscana", disegnata secondo moderni criteri cartografici. Dalla metà del XIX secolo, cessata l'attività astronomica, lo Ximeniano, grazie all'opera di Filippo Cecchi (1822-1887) e poi di Guido Alfani (1876-1940), si occupò anche di sismologia, disciplina che proprio in quegli anni veniva costituendosi come scienza. L'Osservatorio, che possiede importanti collezioni scientifiche, due biblioteche e un archivio, è ancora attivo in campo meteorologico e sismologico.