Nel XVI secolo si assistette ad un rinnovato interesse per due aspetti dell'alchimia: il primo, più filosofico ed ermetico, derivante in gran parte da fonti greche e umanistiche; il secondo, più pratico, strettamente legato alla medicina. Spagirica (dal greco, separo e riunisco, accenno alla analisi e sintesi dei corpi) è il termine coniato da Paracelso (1493-1541) per designare il nuovo indirizzo medico e terapeutico da lui impresso all'alchimia. Paracelso vedeva la chimica come arte spagirica in grado di scomporre i composti per ottenere trasmutazioni e medicine più efficaci di quelle tradizionali, di concezione ippocratica, galenica, araba.