Museo Galileo
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Museo Virtuale
Johannes Hevelius
1611-1687
Johannes Hevelius

Studente di giurisprudenza all'Università di Leida, Johannes Hevelius (Hovel) viaggiò in Svizzera, a Londra e Parigi, dove conobbe molti importanti astronomi tra cui Pierre Gassendi (1592-1655). Rientrato a Danzica, sua città natale, per ultimare gli studi di legge, pubblicò la Selenographia, sive Lunae descriptio (1647), celebre per le accurate tavole della superficie lunare, sebbene la toponomastica da lui proposta, della quale non sarebbe sopravvissuto che il termine mare assegnato alle grandi pianure scure, sarebbe stata sostituita da quella del Riccioli ispirata ai nomi di grandi astronomi e matematici. Nel 1668 pubblicò la Cometographia, nella quale, per analogia con il moto dei proiettili sulla Terra, teorizzava per le comete traiettorie paraboliche. Realizzò strumenti goniometrici e un gran numero di cannocchiali, tra i maggiori del suo tempo, tra cui uno di 150 piedi (oltre 40 m), dettagliatamente descritti nella Machina coelestis, pars prior (1673). Nel 1679 uscì la Machina coelestis, pars posterior, e nel 1690, postumo, il Prodromus Astronomiae, un catalogo di 1564 stelle contenente la celebre Firmamentum sobiescianum, sive Uranographia, una raccolta di 50 splendide tavole delle costellazioni. Hevelius assegnò il nome a undici nuove costellazioni, sette delle quali ancora esistenti. A lui si debbono inoltre misure della rifrazione atmosferica e importanti osservazioni di pianeti, della penombra delle macchie solari e delle regioni brillanti della superficie solare, per le quali coniò il temine faculae, oggi ancora in uso.