Pittore, scultore, architetto e poeta, Michelangelo trascorse la giovinezza soprattutto a Firenze, producendo opere come la Battaglia dei centauri, la Madonna di Bruges, il Tondo Doni, il Tondo Pitti, il David e la Battaglia di Cascina. Durante il primo soggiorno romano (1496-1501) eseguì il Bacco e la Pietà di S. Pietro. Nel 1506 fu chiamato a Roma da Giulio II (1443-1513, Papa dal 1503) perché realizzasse il monumento funebre del Pontefice. Del progetto per la tomba di Giulio II, che impegnerà Michelangelo per circa quaranta anni, fanno parte numerose opere di scultura: il Mosè, i Prigioni di Boboli, gli Schiavi del Louvre e la Vittoria di Palazzo Vecchio. Nel 1508, sospesi i lavori del mausoleo, fu incaricato di affrescare la volta della Cappella Sistina. Nel 1518, Michelangelo tornò a Firenze per completare il complesso di S. Lorenzo, progettando la facciata della Basilica, la Sacrestia Nuova e la Biblioteca Laurenziana, occupandosi anche delle fortificazioni della città per conto del governo repubblicano subentrato alla signoria medicea. Dal 1534 l'artista tornò a vivere definitivamente a Roma dove realizzò il Giudizio Universale, la Cappella Paolina, la Pietà Rondanini. In quegli anni fu particolarmente attivo in opere di architettura, tra le quali vanno ricordate il Campidoglio e la fabbrica di S. Pietro con l'imponente cupola a doppia calotta, il completamento di Palazzo Farnese e i progetti per S. Giovanni dei Fiorentini, S. Maria degli Angeli e Porta Pia. Michelangelo manifestò costante attenzione per le matematiche applicate e nutrì notevoli interessi scientifici.