La chirurgia acquista nel Settecento autonomia dalla medicina generale, conseguendo piena dignità scientifica. La si comincia ad insegnare nelle scuole mediche, anche con l'impiego di sussidi didattici, come cere e tavole anatomiche, secondo metodiche e procedure specifiche.
La fondazione in Francia della Reale Accademia di Chirurgia risale al 1731, mentre nel 1785 fu istituita quella dell'Accademia Josephina di Vienna. La chirurgia diventa un'arte e la chirurgia professionale viene insegnata secondo le tecniche operatorie in costante evoluzione, grazie al progresso delle conoscenze scientifiche. Gli interventi di litotomia, retroversione dell'utero, taglio cesareo, cataratta, ernia strangolata, polipi, aneurisma vengono continuamente perfezionate alla luce delle scoperte anatomiche e fisiologiche, ma anche in conseguenza della sempre maggiore abilità manuale dell'operatore.
Alcune branche chirurgiche, quali l'ostetricia, l'ortopedia, l'urologia, l'odontoiatria cominciano a strutturarsi come discipline autonome.
Cavadenti, barbieri e conciaossa, lontani dalla nuova figura professionale del chirurgo, continuano comunque per molto tempo ancora a operare per la povera gente; il chirurgo "patentato", che cioè ha conseguito il diploma universitario, esercita solo entro le mura dei grandi ospedali e atenei.
Dep. OSMN, Firenze
Joseph Malliard, Vienna, seconda metà sec. XVIII
Dep. OSMN, Firenze
Joseph Malliard, Vienna, seconda metà sec. XVIII