Nell'agosto del 1657 gli accademici del Cimento verificarono il comportamento di una vescica posta all'interno di una campana di vetro nella quale veniva fatto il vuoto. L'esperienza era una diretta applicazione del noto esperimento torricelliano del 1644.
La campana posta all'estremità del tubo barometrico venne sigillata dagli accademici con un coperchio, al quale fissarono una vescica di agnello, "quasi interamente sgonfia". Serrarono con una membrana l'estremità inferiore dell'apparato barometrico e, usando l'imbuto, versarono il mercurio nel tubo fino a riempirlo completamente. Infine, chiusero l'estremità superiore del coperchio con un'altra membrana. Immersero il tubo barometrico nella bacinella contenente mercurio e rimossero la chiusura posta all'estremità inferiore. Essi osservarono che, contemporaneamente alla parziale discesa del mercurio nella bacinella, la vescica iniziava "magicamente" a gonfiarsi. Ciò dipendeva dal fatto che nel vuoto creato dalla discesa del mercurio la poca aria contenuta nella vescica sgonfia, non più contrastata dalla pressione dell'aria, si espandeva.
Produssero anche la riprova del fondamento di questa spiegazione. Riaprendo l'estremità superiore del coperchio, l'aria rientrava nella campana: la vescica tornava subito sgonfia e il mercurio ancora presente nel tubo precipitava immediatamente nel recipiente sottostante.
Inv. 358
Costruttore sconosciuto, sec. XIX
Inv. 359
Costruttore sconosciuto, sec. XIX