Apparecchio proveniente dalle collezioni lorenesi utilizzato per forare, tramite la scarica elettrica fra due elettrodi appuntiti, dei cartoncini, o anche sottili lastrine di vetro. Jean-Antoine Nollet ideò l'esperimento verso il 1740, nel tentativo di provare, grazie all'aspetto dei fori prodotti dalla scarica nel cartoncino, la sua teoria sui due fluidi elettrici "effluente" e "affluente" (aggettivi che in elettricità indicano rispettivamente un fluido elettrico che esce ed entra da un corpo). Lo strumento fu descritto da Nollet nell'Essai sur l'électricité des corps (Paris, 1750) e fu utilizzato come apparecchio didattico fino all'inizio del XX secolo per mostrare gli effetti meccanici della scarica elettrica.