Museo Galileo
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Museo Virtuale
Banco chimico
    • Collocazione:
      Sala X
    • Costruttore:
      sconosciuto
    • Data:
      sec. XVIII
    • Materiali:
      legno, ardesia
    • Dimensioni:
      aperto: 2570x1170x1400 mm; chiuso: 1840x970x1260 mm
    • Inventario:
      319, 824, 1605, 1616, 1623, 1632, 1642, 1645, 1686, 1687, 1688, 1689, 1690, 1691, 1692, 1693, 1694, 1695, 1730, 1739, 1758, 1759, 1760, 1813, 1815, 1822, 1823, 1824, 1827, 1828, 1829, 1830, 1831, 1832, 1833, 1836, 1838, 1839, 1840, 1841, 1843, 1846, 1848, 1850, 1858, 1859, 1871, 1877, 1878, 1879, 1880, 1883, 1890, 1892, 1893, 1900, 1901, 1904, 1906, 1907, 1908, 1933, 1934, 1951, 1952, 1953, 1999, 2066, 2080, 2081, 1082, 3537, 3559, 3785, 3788, 3791, 3793, 3917, 3918, 3919, 3920, 3921, 3922, 3923, 3924, 3925
    • Banco chimico (Inv. 319, 824, 1605, 1616, ...)
    • Banco chimico (Inv. 319, 824, 1605, 1616, ...)

Il Granduca Pietro Leopoldo fece allestire nel Museo di Fisica e Storia Naturale di Firenze un laboratorio chimico, nel quale egli stesso, spesso con l'assistenza di Giovanni Fabbroni, si dilettava a compiere esperienze. Il banco ha la forma di un grande stipo ed è impiallacciato di noce. Una volta aperto presenta un piano di lavoro in lavagna con tre cavità, una delle quali è collegata internamente ad un mantice azionabile mediante pedali e poteva essere usata per operazioni di combustione e calcinazione. Il banco è provvisto di piccoli scaffali, di cassetti e di scomparti destinati ad accogliere bottiglie contenenti preparati chimici e vetreria varia. Vi sono anche esposti oggetti risalenti all'epoca granducale.

Risultano appartenere sin dall'origine al banco chimico di Pietro Leopoldo i seguenti oggetti:

- tredici vasetti di vetro di forma cilindrica a base piana, con coperchio con pallina, contenenti varie sostanze;

- dieci vasetti di vetro di forma quadrata, alcuni con coperchio di legno di bosso;

- un calamaio di legno verniciato di nero;

- un candelabro di ottone argentato a due lumi, i cui bracci presentano una forma detta "a viticcio";

- due mortai d'avorio con pestello;

- un mortaio in bronzo dorato con pestello;

- un mortaio di agata con pestello a forma d'uovo;

- una tenaglia di ottone per tubi, foderata in parte di cuoio, con due manici svitabili di legno di bosso;

- una bacinella di porcellana bianca con foro centrale e tappo, pure di porcellana;

- un imbuto di vetro, con piccolo manico;

- un imbuto in legno per il mercurio;

- un imbuto in terra refrattaria senza manico;

- una lastra di porfido con base in legno;

- un piccolo forno di fusione in ottone, smontabile, rivestito internamente di materiale refrattario;

- un matraccio di vetro bianco a palla con collo liscio, per la soluzione dei sali in acqua;

- due bricchi di vetro; due ciotoline con coperchietto in cristallo color granato;

- quattro ciotoline in pietra dura;

- un calice di vetro istoriato;

- una bacinella di cristallo arabescato;

- un morsetto di legno di bosso con vite a pressione;

- una bottiglia di cera a fondo piano con collo lungo.

Nel corso del tempo, il banco, entrato a far parte delle collezioni del Museo, si arricchì di altri strumenti, come bilance, preparati, contenitori.