Per i Greci pneuma significava aria, respiro, o anche spirito o anima; ma già nel V secolo a.C. la corporeità dell'aria atmosferica era stata stabilita per via empirica e l'aria era diventata uno dei quattro elementi (gli altri erano il fuoco, l'acqua e la terra) di cui si riteneva che tutta la materia fosse composta. L'avvio del processo che portò alla piena comprensione della natura fisica dell'aria data dal XVII secolo, in seguito all'invenzione della pompa pneumatica da parte di Otto von Guericke (1602-1686). Utilizzando tale pompa, Robert Boyle (1627-1691) misurò la sua centralità nei fenomeni di combustione e in quelli vitali. La composizione chimica dell'aria venne decifrata solo più tardi. Stephen Hales (1677-1761) dimostrò che le piante "respiravano" l'aria che "fissavano"; nel 1756 Joseph Black (1728-1799) dimostrò che "l'aria fissata" di Hales differiva dall'aria atmosferica e partecipava alle reazioni chimiche. Questa scoperta aprì un nuovo campo di indagini sperimentali, che portarono all'isolamento delle diverse arie e alla formazione del concetto di gas.