Ideato da Marsilio Landriani nel 1775, l'eudiometro è uno strumento che consente di misurare i diversi gradi di purezza dell'aria. Il nome, assegnato dallo stesso Landriani, deriva dal greco "eudios", che significa "bontà dell'aria".

Lo strumento è costituito da vari componenti: una boccetta con volume pari a quello del tubo sottostante, un bicchiere che può essere innalzato tramite un'apposita vite, una pompetta, una bottiglia e un cilindretto con molla a spirale, all'estremità della quale è fissata una linguella di metallo ricoperta da un sacchetto di pelle, ripieno di cera molle. Questa estremità serve per chiudere la parte inferiore del tubo di vetro.

La pompetta viene riempita di aria nitrosa collegando il suo rubinetto ad una estremità della bottiglia nella quale viene effettuata una reazione chimica tra limatura di metallo e acido nitrico.

Lo strumento viene completamente riempito di acqua dall'alto, mantenendo chiusa l'estremità inferiore del tubo con il cilindretto. Innestando la pompetta nella parte superiore della boccetta e aprendo sia la parte inferiore del tubo sia i rubinetti, l'aria nitrosa entra nella boccetta, mentre l'acqua defluisce per gravità nel bicchiere sottostante. Chiudendo il rubinetto e, abbassando il bicchiere, l'aria atmosferica entra nel tubo e fa defluire l'acqua ancora presente in esso.

Il bicchiere viene posizionato in modo che il livello dell'acqua si porti sullo zero della scala graduata. Per misurare la qualità dell'aria si apre il rubinetto della boccetta, mettendo così in comunicazione le due arie. Ha inizio così la lenta reazione chimica tra l'aria nitrosa e l'ossigeno dell'aria atmosferica, che provoca una contrazione del volume. Spinta dalla pressione atmosferica e richiamata dalla depressione che si crea in seguito alla reazione, l'acqua sale nel tubo. La misura di questo spostamento indica la qualità dell'aria.