A partire dal XVI secolo il disegno artistico e geometrico ha trovato un supporto fondamentale nella messa a punto di nuovi strumenti per la rappresentazione. Per il disegno dal vero il Rinascimento ci ha lasciato svariati strumenti prospettici destinati ad eseguire ritratti, disegnare oggetti e corpi geometrici, statue e paesaggi e progettare fortezze; strumenti che attraverso la loro evoluzione sotto forma di camera oscura, e camera lucida hanno anticipato la nascita della fotografia. Complicati meccanismi furono progettati nel XVIII secolo per eseguire particolari giochi ottici, le cosiddette anamorfosi, immagini deformate che, solo se guardate di sbieco oppure riflesse su specchi conici e cilindrici, tornano a offrire una rappresentazione proporzionata. Per il disegno geometrico gli architetti disponevano di una vasta gamma di strumenti, rielaborati e perfezionati fino al XIX secolo: compassi di precisione con tiralinee e vite micrometrica, compassi a verga per grandi circonferenze, ellissografi, compassi di riduzione per disegnare i poligoni, eidografi e pantografi per riprodurre i disegni, righe doppie e a T per tracciare linee parallele, squadre ad angolo variabile e goniometri per tracciare vari tipi di angoli nel disegno delle fortezze.
Inv. 1480
Costruttore sconosciuto, Fattura italiana, sec. XVII
Inv. 1357
Costruttore sconosciuto, Fattura italiana, sec. XVI
Inv. 1486/bis
Costruttore sconosciuto, sec. XVII
Inv. 2515
Benvenuto della Volpaia, Firenze, sec. XVI
Inv. 3686
Costruttore sconosciuto, sec. XVII
Inv. 633
Costruttore sconosciuto, sec. XVII
Inv. 655
Costruttore sconosciuto, sec. XVII
Inv. 688
Agostino Rastrelli, Firenze, 1719
Inv. 3684
Costruttore sconosciuto, sec. XVII
Inv. 3182
David Usslaub, Fattura tedesca, 1599
Inv. 596
Joseph Meinicke, Vienna, sec. XVIII
Inv. 608
Costruttore sconosciuto, Fattura inglese, sec. XVII
Inv. 152, 3165
Baldassarre Lanci, Fattura italiana, 1557