Pubblicato per la prima volta a Roma nel 1583 con i commentari di padre Egnazio Danti, il trattato del Vignola è una delle principali fonti prospettiche del Rinascimento. Illustra le "due regole" del disegno prospettico e alcuni strumenti e giochi ottici presenti nella collezione medicea, quali il distanziometro di Baldassarre Lanci e il doppio ritratto catottrico di Ludovico Buti.