Dopo averli scoperti nel gennaio del 1610, Galileo si dedicò a osservare assiduamente col telescopio i satelliti di Giove per determinarne i periodi orbitali, al fine di utilizzarli come misuratori del tempo cosmico. Il giovilabio in ottone, che contiene quattro tavole dei moti medi dei satelliti, rappresenta uno straordinario strumento di calcolo - che può essere utilizzato virtualmente sul touch screen - per prevedere le configurazioni apparenti del sistema di Giove a un dato istante.
Grazie all'uso combinato di giovilabio e telescopio, Galileo confidava di dare soluzione al problema, cruciale per la navigazione oceanica, di stabilire con precisione il punto di longitudine.