Poliedro di vetro a 18 facce (6 quadrati e 12 esagoni). Oltre ad essere destinati alla dimostrazione di principi ottici e geometrici, i solidi regolari ispirarono, a partire da Platone, una nuova concezione sulla struttura ultima della materia. Nel secondo secolo d.C. i primi alchimisti identificavano la terra con il cubo, il fuoco con il tetraedro, l'acqua con l'icosaedro, l'aria con l'ottaedro e la Quintaessenza con il dodecaedro. Con i primi sviluppi tardo rinascimentali della cristallografia chimica e mineralogica i poliedri assunsero una nuova funzione e un nuovo significato.