Uno dei massimi fisici francesi della prima metà dell'Ottocento. Professore all'École Polytechnique e al Collège de France, membro dell'Accademia delle Scienze, nel 1809 fu nominato da Napoleone Ispettore generale delle Università. Si occupò di chimica e di meccanica, ma le sue ricerche più importanti riguardano senza dubbio l'elettrologia. Infatti per i suoi fondamentali lavori relativi alle azioni reciproche delle correnti e delle correnti sui magneti, Ampère può essere considerato il padre dell'elettrodinamica classica. Formulò l'ipotesi dell'esistenza di correnti molecolari che permetteva di ricondurre i fenomeni magnetici a quelli elettrici. Fu uno dei principali artefici della matematizzazione delle teorie elettriche e il suo trattato del 1827, Mémoire sur la théorie mathématique des phénomènes électrodynamiques, fu un'opera fondamentale nello sviluppo dell'elettrodinamica. Si interessò anche ad alcune applicazioni pratiche dell'elettricità come la telegrafia. Ampère fu anche autore di opere di filosofia e di psicologia, nelle quali sostenne idee d'avanguardia e analizzò ad esempio il processo per cui si formano le sensazioni.