Museo Galileo
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Museo Virtuale
Astuccio elettromagnetico di Nobili
    • Collocazione:
      Sala XIII
    • Ideatore:
      Leopoldo Nobili
    • Costruttore:
      sconosciuto
    • Data:
      ca. 1833
    • Materiali:
      mogano, legno di bosso, midollo di sambuco, ottone, rame, zinco, ferro, acciaio
    • Dimensioni:
      scatola 280x206x95 mm
    • Inventario:
      1553
    • Astuccio elettromagnetico di Nobili (Inv. 1553)

All'epoca, questo astuccio conteneva la serie più completa di piccoli apparecchi per dimostrare le proprietà elettromagnetiche delle correnti, che erano state oggetto degli studi di vari scienziati (Hans Christian Oersted - André-Marie Ampère - Michael Faraday - Peter Barlow - Auguste De La Rive, e altri). Leopoldo Nobili impiegò quasi nove anni per sviluppare questo set didattico. I pezzi non sono disposti nello stesso ordine descritto nelle Memorie (Firenze, 1834) del Nobili e due sono andati perduti (la scatola con beccuccio per versare il mercurio e una batteria di Wollaston). Questo insieme di apparecchi, di cui esistono pochissimi esemplari, è uno dei più affascinanti "kit" didattici ottocenteschi. Proviene dalle collezioni lorenesi.

L'astuccio contiene:

I - SOLENOIDE GALLEGGIANTE (altezza complessiva 65 mm). Un piccolo solenoide è fissato sopra un galleggiante di midollo di sambuco ed è collegato ad una semplice pila voltaica formata da lastrine di rame e zinco. Il solenoide si orienta lungo il meridiano magnetico quando è posto in acqua acidulata (cioè addizionata di acido). Fu inventato da De La Rive.

II - ANELLO GALLEGGIANTE DI DE LA RIVE (altezza complessiva 90 mm). Bobina ad anello su galleggiante composta da poche spire di filo. Il suo orientamento perpendicolarmente al meridiano magnetico è indicato da una "N" e una "S". La bobina si orienta secondo il campo magnetico terrestre quando galleggia in acqua acidulata. Fu proposta da De La Rive.

III - GRANDE CERCHIO GALLEGGIANTE (diametro 100 mm). Grande bobina circolare composta da più spire connesse ad una lastra di rame e a una di zinco. Quando il cerchio viene sospeso in acqua acidulata si orienta sotto l'influsso del campo magnetico terrestre.

IV - APPARECCHIO DI FARADAY PER LA ROTAZIONE DI UN CONDUTTORE ATTORNO AD UN MAGNETE (altezza complessiva 68 mm). Versione di Nobili della celebre dimostrazione di Faraday del 1822, nella quale un filo percorso da una corrente ruota attorno ad un magnete permanente. L'apparecchio è composto di tre parti: un cilindro di legno di bosso con un incavo da riempirsi con mercurio; un magnete cilindrico infilato al centro del cilindro, recante superiormente una coppetta, pure per il mercurio; un conduttore rotante fatto da sottile filo di ottone con perno di acciaio centrale. Vi sono tre conduttori: uno rettangolare con le estremità che pescano nel mercurio e due (uno spezzato) con solo una estremità che pesca nel mercurio, mentre l'altra, incurvata verso l'alto, serve da contrappeso. I conduttori percorsi da corrente elettrica ruotano attorno al magnete.

V - CILINDRO CALAMITATO (diametro di base 32 mm). Primo di una serie di pezzi dimostrativi che illustrano l'interazione fra il campo magnetico di una corrente elettrica e quello di un magnete o quello generato da un'altra corrente. È costituito da una base tornita di legno di bosso con foro centrale per il magnete cilindrico (non più esistente) il quale recava le due coppette, una sulla sommità ed una a metà altezza. Quando le coppette entravano in circuito con una pila, il mercurio che veniva versato in esse ruotava in opposte direzioni.

VI - CANNONCINO CALAMITATO (altezza complessiva 64 mm, diametro di base 32 mm). L'apparecchio mostra l'interazione fra il campo magnetico di una corrente e quello di un magnete. Il magnete cilindrico ha, alla sommità, un incavo atto a ricevere una goccia di mercurio. La goccia ruota in direzione opposta rispetto a quella del mercurio contenuto nella coppetta superiore, quando entrambi sono collegati ad una pila elettrica.

VI BIS - CORONA DI AGHI MAGNETICI (altezza complessiva 69 mm, diametro di base 35 mm). Serie di piccoli magneti cilindrici disposti in modo da formare una corona, collocati sulla sommità di un piedistallo di legno di bosso. Il mercurio versato all'interno di questa corona si mette a girare per le azioni elettromagnetiche, quando è collegato ad un circuito comprendente una pila.

VII - SPIRALE CILINDRICA (altezza complessiva 67 mm, diametro di base 39 mm). Bobina verticale avvolta su un cilindro di tartaruga con incavo superiore, collocata su un piedistallo di legno di bosso. L'estremità della bobina è collegata ad una coppetta montata su un'asta fissata ad un collare di ottone. La direzione di rotazione del mercurio nella coppetta, che può essere abbassata o innalzata, viene osservata ad altezze diverse della bobina (collegata ad una pila) e rimane invariata.

VIII - PICCOLO CILINDRO CALAMITATO (altezza complessiva 70 mm, diametro di base 31 mm). Il magnete formato dalla sbarretta di acciaio è estremamente sottile. Viene sospeso ad un filo di seta per le dimostrazioni. Quando le due coppette di mercurio sono collegate con i poli della pila, esso ruota su se stesso. Questa dimostrazione fu eseguita per la prima volta da Ampère.

IX - APPARECCHIO PER LE ATTRAZIONI E REPULSIONI ELETTRODINAMICHE (altezza complessiva 70 mm, base 71x66 mm). Base di legno rettangolare con tre incavi circolari per accogliere del mercurio. Sulla base si trova una bobina rettangolare, formata da una sola spira di filo su un supporto di osso (o di tartaruga) e una colonnina di ottone che termina con una coppetta sulla quale è imperniato un conduttore che forma due rettangoli di sottile filo di ottone. Il filo mobile viene attratto o respinto dalla bobina a seconda del senso di circolazione della corrente, come aveva osservato Ampère nelle sue ricerche sulle correnti dette all'epoca "angolari".

X - RUOTA DI BARLOW (altezza complessiva 70 mm, base della ruota 76x51 mm, diametro della base del magnete 32 mm). È costruita di due parti separate: una calamita permanente a ferro di cavallo, mantenuta in posizione orizzontale da un cilindretto di legno di bosso, e una leggera rotella di ottone che, sostenuta da una piccola forcella, può ruotare pescando inferiormente in una vaschetta con mercurio. Quando una corrente attraversa la ruota, questa si mette a girare fra i poli della calamita. Il modello originale di Peter Barlow del 1822 aveva una ruota stellare.

XI - GALLEGGIANTI MAGNETICI (altezza 42 mm, diametro 32 mm). In un contenitore cilindrico si trovano tre piccoli magneti: uno è a forma di tubo zavorrato con piccolo peso di platino, gli altri due sono composti da due sbarrette fissate ad un dischetto di platino. Leopoldo Nobili mostrò la rotazione dei magneti grazie alle correnti elettriche facendoli galleggiare in posizione verticale nel contenitore riempito di mercurio. La vaschetta a fili orizzontali e verticali serve a mostrare gli effetti meccanici generati da una corrente che attraversa del mercurio immerso in un campo magnetico.

XI BIS - VASO A FONDO MAGNETICO (altezza 71 mm, diametro 35 mm). È formato da un vasetto cilindrico di legno di bosso con un'asta magnetica verticale, la cui sommità è arrotondata. A questo viene fissato, in posizione verticale, uno degli aghi magnetici a U, normalmente conficcati nel coperchio del contenitore. Utilizzato anch'esso per mostrare le rotazioni elettromagnetiche.

XII - VASCHETTA CON DUE FILI VERTICALI (altezza 17 mm, diametro 39 mm). Ad un piattello di legno di bosso sono fissate diametralmente due coppette semicircolari di ottone, collegate con due fili verticali isolati con ceralacca.

XIII - VASCHETTA CON DUE FILI ORIZZONTALI (altezza 11 mm, diametro 38 mm). Serve a dimostrare l'azione reciproca fra magneti e fili percorsi dalla corrente. Quando i fili fanno parte di un circuito elettrico, il mercurio ruota attorno ad essi; il movimento è influenzato dalla presenza di un magnete. Lo stesso effetto, assai più debole, lo si osserva anche senza un magnete per la presenza del campo magnetico terrestre.

XIV - CEPPO CON OTTO DIVERSE BOBINE ELETTROMAGNETICHE (base 123x108x60 mm). Blocchetto rettangolare di legno con quattro piedini appuntiti sul quale si trovano otto bobine di forme diverse costituite da spire di filo di rame isolato con seta color carminio. Esse vengono utilizzate per mostrare i fenomeni elettromagnetici prodotti delle bobine.

XV - TAVOLETTA CON TRE BOBINE ELETTROMAGNETICHE PIATTE (tavoletta 203x111 mm). Una tavoletta di mogano verniciata di nero forma il coperchio di uno degli scomparti della scatola. Sulla tavoletta si trovano tre bobine piatte: una grande a forma di corona circolare, collegata con due coppette per il mercurio poste l'una all'interno e l'altra all'esterno della stessa, una circolare e una rettangolare, poste in comunicazione con tre coppette per il mercurio, in modo che quella centrale sia collegata anche con queste due bobine. L'apparecchio veniva usato per esperienze elettromagnetiche.

XVI - MODELLO PER LA TEORIA D'AMPÈRE SUL CAMPO MAGNETICO ATTORNO AD UN CONDUTTORE (lunghezza 75 mm, diametro 15 mm). Da un'asta di legno verniciata di nero, si irraggiano sottili aste ricurve dipinte di rosso e recanti piccole frecce nere. Alle estremità dell'asta una "N" e una "S" indicano i poli magnetici. Questo modello della teoria di Ampère è alla base di tutti i fenomeni elettromagnetici dimostrabili con questa serie di apparecchi. Rappresenta, infatti, il modello di un conduttore percorso da una corrente che si comporta esattamente come un magnete. Le frecce ad angolo retto indicano la direzione circolare della corrente, mentre le asticelle ricurve danno la direzione delle linee di forza del campo magnetico.

XVII - SCATOLETTA DI BOSSO PER IL MERCURIO (altezza 65 mm, diametro 32 mm). Recipiente usato per il mercurio necessario ai magneti galleggianti. Nella scatola si trovano anche altri oggetti: un magnete galleggiante formato da due sbarrette sottili e magnetizzate fissate ad un dischetto di platino, un cubetto di sughero con 5 facce ricoperte della stessa carta rossa incollata all'interno del coperchio della scatola e, infine, una carta ripiegata sulla quale è scritto "Pomice pulv. da spargersi sul mercurio". Probabilmente la polvere di pomice sparsa sulla superficie del mercurio, permetteva di osservarne meglio i movimenti negli apparecchi che compongono il set.