Il perfezionamento progressivo dell'ottica geometrica, tra il Cinquecento e il Seicento, favorì la diffusione di applicazioni dei principi di questa nuova scienza per generare effetti stupefacenti. A questo genere appartengono le anamorfosi, che ebbero particolare fortuna nel Seicento. Un'applicazione anamorfica presenta generalmente una figura deformata intenzionalmente secondo precise regole prospettiche. Tale figura torna ad essere visibile nella sua effettiva configurazione solo se se ne osserva l'immagine riflessa in uno specchio (cilindrico o conico, per esempio) o sotto un angolo particolare. La tecnica delle anamorfosi fu spesso impiegata anche per creare illusioni ottiche. Ne costituisce un esempio mirabile l'illusoria cupola della chiesa di S. Ignazio a Roma. Il soffitto, in realtà, è piano, ma osservandolo da un punto preciso segnato sul pavimento si ha l'illusoria impressione che sia sormontato da una cupola. Altre spettacolari applicazioni dell'illusionismo ottico si hanno in celebri quadri come "Gli Ambasciatori" di Holbein che, se si osserva sotto un angolo radente, mostra un'immagine anamorfica di un teschio, e come i "Ritratti di Federico III e della Regina di Danimarca" di Gert Dittmers, che presentano un'anamorfosi cilindrica leggibile con uno specchio.
Inv. 490
Costruttore sconosciuto, sec. XVII
Inv. 3196
Jean-François Niceron, 1642
Inv. 3197
Ludovico Buti, Fattura italiana, 1593
Inv. 3688
Costruttore sconosciuto, sec. XVII
Inv. 2613
Costruttore sconosciuto, seconda metà sec. XVIII
Inv. 2614
Costruttore sconosciuto, seconda metà sec. XVIII
Inv. 768
Costruttore sconosciuto, seconda metà sec. XVIII
Inv. 769
Costruttore sconosciuto, seconda metà sec. XVIII
Inv. 770
Costruttore sconosciuto, seconda metà sec. XVIII