In un telaio di legno è imperniata una tavola sulla quale sono fissate stecche triangolari di legno. Se la tavola viene guardata dall'alto verso il basso in avanti, sulla serie delle facce visibili delle stecche dipinte appare il ritratto di Carlo III, duca di Lorena; se, tramite lo specchio posto di fronte, viene osservata dalla parte opposta, la tavola mostra allora il ritratto della Granduchessa Cristina di Lorena, figlia di Carlo III e moglie di Ferdinando I de' Medici. Un apparecchio del tutto simile a questo realizzato dal fiorentino Ludovico Buti è descritto da Egnazio Danti nel suo commento a Le due regole della prospettiva (Roma, 1583) di Jacopo Barozzi da Vignola e, successivamente, da Jean-François Niceron.