L'apparecchio, che proviene dalle collezioni lorenesi, permette di osservare la traiettoria di un liquido che esce da un ugello sotto diverse inclinazioni.
Un recipiente rettangolare in legno sagomato regge una tavola verticale alla cui estremità é fissato un tubo di vetro Si riempie di mercurio il tubo verticale di vetro, munito, nella parte inferiore, di un rubinetto, la cui inclinazione può essere variata tra 0° e 90°. Aprendo il rubinetto, il mercurio zampilla descrivendo una traiettoria parabolica che si staglia con brillante contrasto sulla parete verticale dell'apparecchio. L'apertura delle parabole descritte è funzione dell'inclinazione del getto. La massima gittata del liquido si ottiene posizionando l'ugello a 45°.
Nella sue Leçons de physique expérimentale (Paris, 1743-1748), Jean-Antoine Nollet suggeriva la possibilità di sostituire il mercurio con l'acqua. Infatti il mercurio, sebbene generasse un effetto più spettacolare, era molto costoso e, inoltre, poteva corrodere il rubinetto. Nollet sottolineò anche che la traiettoria parabolica dei liquidi e quella dei proietti dipendevano dai medesimi principi fisici. L'apparecchio, infatti, veniva usato per dimostrare la scoperta galileiana della traiettoria parabolica dei proiettili.