Due prismi equilateri in vetro sono imperniati orizzontalmente in un telaio di legno tramite ghiere di ottone. Il prisma superiore si può abbassare oppure alzare ruotando un'apposita vite che lo fa scorrere nel telaio. L'inclinazione di detto prisma può essere letta, tramite una lancetta indicatrice, su una scala graduata (40° - 0° - 40°) di ottone. Sul telaio sono inseriti pure due bracci di ottone snodabili che probabilmente sostenevano altri accessori. Il telaio stesso è inserito su un giunto a gomito che permetteva di porre lo strumento su un banco ottico. I due prismi combinati venivano usati per produrre simultaneamente due spettri luminosi che potevano anche essere sovrapposti, dando così luogo a mescolanze di colori. Nei suoi celebri esperimenti di scomposizione della luce bianca, Isaac Newton fece ricorso alla combinazione di più prismi.