A lungo conservata nella Galleria degli Uffizi, dove la osservò e descrisse Cornelis Mejjer, questa calamita fu da quest'ultimo riarmata per restituirla alla efficacia originaria. Il Mejjer ricordava anche che il prezzo delle calamite eccezionali come questa era esorbitante. Non a caso, nel 1609, Cosimo II aveva pagato ben 100 doppie (cioè 200 scudi d'oro) per acquistare, su consiglio di Galileo, una calamita dalla straordinaria forza attrattiva posseduta a Venezia da Giovanfrancesco Sagredo. Tale calamita è andata perduta.