Nel travaglio trascurato in fase avanzata, descritto da questa cera ostetrica, il feto, con il dorso anteriore, presenta la spalla sinistra. Il muscolo uterino è fortemente addossato al feto e viene mostrato retratto verso il fondo e sovradisteso nel segmento inferiore. La colonna vertebrale è piegata e incurvata nel suo lato cervicale, la spalla sinistra è incuneata nell'escavazione pelvica e l'arto corrispondente, allontanatosi dal tronco si fa evidente nella vulva. Senza l'intervento del medico questa situazione portava inevitabilmente alla morte della madre per rottura dell'utero. Anche il feto moriva per la compressione degli organi viscerali e del cordone ombelicale. Sino al XVIII secolo si riteneva che la fuoruscita del braccio impedisse sia l'espulsione sia il rivolgimento, e che quindi l'arto dovesse essere ridotto o asportato per estrarre il feto. Nell'Ottocento si constatò che la mano dell'ostetrico può essere contenuta in vagina anche in presenza del braccio, per cui risultava possibile effettuare il rivolgimento del feto.
Il modello fu commissionato da Felice Fontana, che lavorava all'allestimento del Museo di Fisica e Storia Naturale di Firenze, allo scultore Giuseppe Ferrini e al suo aiutante Clemente Susini.