Il vaso, a doppia ansa, con piede a disco e nodo intermedio, presenta un corpo bombato decorato alla pinza nella sottocoppa. Termina in un collo svasato ed è dotato di coperchio a cupolina con finale in vetro blu. In vetro blu sono anche i manici a ricciolo ed il motivo a bottone in rilievo dell'attaccatura. Il vaso, che morfologicamente si ricollega ad esemplari analoghi diffusi in area veneta, ma anche in Tirolo, viene ripreso nella variante senza manici nei codici della Bichierografia (1604) di Giovanni Maggi. Forme identiche vengono rappresentate anche da pittori di area toscana e soprattutto da Alessandro Allori negli affreschi che l'artista realizzava nella villa medicea di Poggio a Caiano intorno al 1579. Il vaso, che costituisce una variante più complessa dei vasi inv. 330, fu probabilmente realizzato nelle fornaci medicee, attive a partire dal 1570 in un arco di tempo precedente al 1604.