L'apparecchio è costruito sullo stesso principio dello strumento inv. 998 e, come quello, è detto vite di Archimede, dal nome dello scienziato che per primo ideò un analogo congegno. Una lamina di ottone è incernierata su una base di legno e la sua inclinazione può venire modificata da una staffa mobile pure di ottone. Sulla lamina è imperniato un tubo di vetro chiuso da due ghiere di ottone e munito di una manovella. Le ghiere recano delle lamine elastiche che trattengono un tubo elicoidale di vetro. Ruotando la manovella l'acqua sale nel tubo elicoidale. Lo strumento proviene dalle collezioni lorenesi.