Gli interessi di Galileo per i problemi connessi al magnetismo sono concomitanti alla pubblicazione, nel 1600, del De Magnete di William Gilbert che esercitò subito una grande influenza. Keplero, nell'Astronomia nova, fondò sul magnetismo la spiegazione fisica dei moti planetari. Per Keplero il Sole era un corpo magnetico e il moto dei pianeti derivava dall'azione del vortice magnetico prodotto dal moto di rotazione del Sole. Ostile alle qualità occulte, Galileo respingerà le spiegazioni delle maree fondate sull'attrazione lunare. Tuttavia, egli compì esperienze sugli aghi calamitati, sulla declinazione magnetica e sull'armatura delle calamite, sia durante il periodo padovano (insieme a Paolo Sarpi e a Giovanfrancesco Sagredo), sia dopo il ritorno in Toscana.
Inv. 2431
Costruttore sconosciuto, ca. 1608
Inv. 6, 7, 8, 9, 10, 11
Costruttore sconosciuto, primo decennio sec. XVII
Inv. 542
Costruttore sconosciuto, primo decennio sec. XVII