Galileo fece omaggio di questa calamita a Ferdinando II, come è attestato da Benedetto Castelli: "Ho visto un pezzo di calamita di sei once solamente armata di ferro con esquisita diligenza dal Sig.r Galileo e donata al Ser.mo Gran Duca Ferdinando, la quale tiene sospese quindici libbre di ferro lavorato in forma di sepolcro". (Discorso sopra la calamita, Ms. Galil. 111, c.203v, Biblioteca Nazionale Centrale, Firenze).
Gli studi galileiani sul magnetismo furono particolarmente intensi soprattutto tra il 1600 e il 1609. In particolare, Galileo discusse di calamite con Paolo Sarpi e con Giovanfrancesco Sagredo, tra Padova e Venezia, nel primo decennio del Seicento. In tali discussioni compare spesso il riferimento al De magnete (Londra, 1600) di William Gilbert.