L'apparecchio, proveniente dalle collezioni lorenesi e descritto probabilmente per la prima volta da Willem Jacob 's Gravesande nei Physices elementa mathematica, experimentis confirmata (III ed., Leiden, 1742), permette di dimostrare sperimentalmente che un grave lanciato in proiezione orizzontale descrive, per effetto dell'accelerazione di gravità, una traiettoria parabolica.
Una base di legno, munita di viti calanti, sostiene un supporto con un canaletto a quarto di cerchio e una tavola verticale, sulla quale, a distanze uguali, sono fissati, lungo una linea parabolica, quattro anelli di ottone. La biglia, scendendo nel canaletto, subisce un'accelerazione costante. Cessato il sostegno del canaletto, il moto orizzontale di proiezione della biglia si combina col moto naturale di caduta uniformemente accelerato; la biglia procede di qui in avanti lungo una traiettoria parabolica, come viene evidenziato dal fatto che essa attraversa in successione tutti gli anelli. L'esperimento conferma la scoperta galileiana della traiettoria parabolica dei proietti come risultato della composizione della proiezione orizzontale e del moto di caduta, definita dallo scienziato pisano intorno al 1609 e pubblicata per la prima volta nella Giornata Quarta dei Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due Nuove Scienze (Leida, 1638).