Questo tipo di strumenti è chiamato quadrante per la forma a quarto di cerchio. Esso può essere considerato un astrolabio ripiegato due volte su se stesso. Da questa operazione deriva la configurazione del planisfero sulla faccia recta, e la sovrapposizione delle linee orarie al quadrato delle ombre sulla faccia versa. Il limbo (ossia la circonferenza graduata) è ridotto ad un solo arco di 90°, mentre i traguardi sono montati in posizione fissa su uno dei lati dritti. All'angolo retto è legato un pendolino che consente di leggere sul limbo l'altezza angolare degli astri. Come nell'astrolabio, il quadrato delle ombre serviva per compiere misurazioni terrestri, mentre le linee orarie consentivano di usare lo strumento come un orologio solare. La misura del tempo poteva essere limitata ad una sola latitudine – come nel caso del quadrante orario bilimbato che indicava le ore su un secondo limbo e i segni dello zodiaco su uno dei lati dritti – oppure essere estesa a tutte le latitudini, come nel quadrante universale a cursore che consentiva di spostare la fascia zodiacale lungo l'arco graduato. La latitudine poteva essere facilmente determinata misurando l'altezza del Sole o della Stella Polare; era questa la funzione prevalente dello strumento in campo nautico. A questo stesso scopo erano destinate le principali varianti dello strumento: come il sestante, che misura la sesta parte di un cerchio; l'ottante, che ne misura l'ottava parte; il quadrante dei seni, detto anche "del primo mobile", per i calcoli trigonometrici; o ancora il cosiddetto quadrante di Davis, formato da due archi graduati complanari che permettevano di misurare l'altezza del Sole senza dover puntare l'occhio direttamente sull'astro.
Inv. 3822
Giovanni Battista Giusti [attr.], Firenze, seconda metà sec. XVI
Inv. 1305
Lorenzo della Volpaia, Firenze, 1511
Inv. 3264
Eufrosino della Volpaia, Firenze, 1520
Inv. 662
Costruttore sconosciuto, Fattura tedesca?, fine sec. XIV - inizi sec. XV
Inv. 1495, 2465
Tobias Volckmer, Braunschweig, 1608
Inv. 2522
Costruttore sconosciuto, Napoli, 1553
Inv. 2544, 3187
Carlo Renaldini, Fattura italiana, 1667
Inv. 3812
Bernardo Facini, Venezia, 1701
Inv. 3365
Costruttore sconosciuto, Fattura inglese, 1597
Inv. 2523
Jean Giamin, Roma, fine sec. XVI
Inv. 2521
Giovanni Battista Giusti [attr.], Fattura italiana, 1556
Inv. 2509
Thomas Gemini, Fattura inglese, metà sec. XVI
Inv. 684
Dubois, Parigi, sec. XVIII
Inv. 2518
Josua Habermel [attr.], Fattura tedesca, ca. 1600
Inv. 239
Girolamo della Volpaia, Firenze, 1570
Inv. 2499
Stefano Buonsignori, Firenze, ca. 1580
Inv. 2520
Giovanni Battista Giusti, Firenze, 1568
Inv. 2524
Giovanni Battista Giusti, Firenze, 1565
Inv. 155, 156 (cavalletto)
Christoph Schissler, Augsburg, 1599
Inv. 1306
Joseph Pinam, Fattura italiana, sec. XVII
Inv. 2519
Charles Whitwell, Fattura inglese, 1595
Inv. 3628
Camillo della Volpaia, Firenze, metà sec. XVI
Inv. 2525
Giovanni Battista Giusti, Firenze, ca. 1575
Inv. 2513
Costruttore sconosciuto, sec. XVII
Inv. 2513
Costruttore sconosciuto, sec. XVII
Inv. 2529, 2637
Christoph Schissler [attr.], Fattura tedesca, fine sec. XVI