Grande cannocchiale terrestre costituito da dieci sezioni. I tubi sono in legno rivestito di cartone. Il più largo, coperto di pelle verde con fregi in oro e stemma della famiglia de' Medici, porta la montatura di legno per la lente obiettiva. Gli altri tubi sono ricoperti di carta marmorizzata rossa. Il più piccolo contiene l'oculare composto. A questo cannocchiale appartengono la lente obiettiva inv. 2587 e il tubo per oculare composto inv. 3449.2. L'oculare composto inserito dentro il cannocchiale porta l'indicazione: "Lente meno Acuta", mentre il tubo nel quale scorre presenta due segni con le indicazioni: "Per la lente più Acuta; Per la lente meno Acuta". A seconda del tipo di oculare, questo strumento può ingrandire gli oggetti di 223 o di 112 volte. Verso la metà degli anni Sessanta del XVII secolo, Giuseppe Campani costruì un cannocchiale da 52 palmi (corrispondenti a 11,6 m) che, in una prova appositamente istruita, il cosiddetto paragone degli occhiali, risultò superiore a quello di Eustachio Divini. Nel 1665 Campani donò un altro strumento della stessa lunghezza al Granduca Ferdinando II de' Medici, che è appunto lo strumento qui descritto. L'11 luglio dello stesso anno il Granduca vi osservò Giove e i suoi satelliti.