Bottiglia di vetro munita di elettrodi. La pistola veniva riempita di idrogeno tramite una sacca di gomma (oggi perduta). Il gas veniva fatto esplodere dalla scintilla di una bottiglia di Leida. La detonazione provocava la violenta espulsione del tappo che serrava la canna.
Alessandro Volta, a partire dal 1776, eseguì degli esperimenti nei quali, tramite una scintilla elettrica, incendiava del metano (da lui osservato e raccolto nelle paludi) e faceva esplodere una miscela di idrogeno ed aria. Queste esperienze lo portarono ad ideare la sua pistola elettrica, la sua lampada ad idrogeno e il suo eudiometro. Lo strumento proviene dalle collezioni lorenesi.