L'orologio meccanico funziona grazie ad un meccanismo oscillatorio che segna lo scorrere del tempo, e allo scappamento che ne conta i battiti. Rispetto ai dispositivi astronomici per la misura del tempo, l'orologio meccanico è meno preciso, ma può essere consultato in ogni momento del giorno e della notte, anche in avverse condizioni climatiche.
L'orologio meccanico nacque nel Medioevo in Europa da una trasformazione dell'orologio ad acqua. I primi orologi erano di ferro, di grandi dimensioni e nel corso del Trecento erano già ampiamente diffusi in tutta Europa. Contemporaneamente, furono costruiti complessi meccanismi destinati non soltanto a fornire l'ora, ma soprattutto a riprodurre i movimenti e i rapporti tra i corpi celesti, come il celebre Astrario di Giovanni Dondi, o l'Orologio dei Pianeti di Lorenzo della Volpaia.
I primi orologi da torre erano azionati da ruote dentate trascinate da un peso, la cui spinta è regolata da un dispositivo detto scappamento. Sin dal Cinquecento, si riuscì a sostituire il peso con molle e fusi o "conoidi" che garantivano la stessa continuità di movimento. Questa innovazione permise la progressiva riduzione delle dimensioni degli orologi. L'orologio poté così essere alloggiato nelle sale dei palazzi, sulle pareti, su mensole e perfino nelle tasche delle persone.
Inv. 3599
Francesco Comelli, Bologna, ca. 1780
Inv. 3733
Costruttore sconosciuto, Italia centrale, fine sec. XVIII
Inv. 3585
Costruttore sconosciuto, Italia centrale, fine sec. XVI
Inv. 3450
Eustachio Porcellotti, 1860
Inv. 3821
Costruttore sconosciuto, Italia, sec. XVI
Inv. 3591
Pietro Nicodemi, fine sec. XVIII
Inv. 3586
Francesco Maria Parisi, terzo quarto sec. XVIII
Inv. 3557
Johann Philipp Treffler, Firenze, ca. 1659
Inv. 3865
Costruttore sconosciuto, Germania meridionale, prima metà sec. XVII
Inv. 3370
Caspar Rauber [attr.], Fattura tedesca, ca. 1575
Inv. 3867
Charles Cabrier II, Londra, ca. 1730
Inv. 3885
Bartolomeo Ferracina, sec. XVIII
Inv. 3929
Costruttore sconosciuto, sec. XVIII
Inv. 3930
Costruttore sconosciuto, sec. XVIII
Inv. 3589
Costruttore sconosciuto, fine sec. XVI
Inv. 3596
Costruttore sconosciuto, prima metà sec. XVII
Inv. 3587
Giovanni Grisostomo Nuzzi, fine sec. XVIII
Inv. 3844
Humphrey Downing, Londra, metà sec. XVII
Inv. 3845
Henry Harper, Londra, ca. 1685
Inv. 3853
Jean-Baptiste Baillon de Fontenay [attr.], Parigi, 1764
Inv. 3861
Christopher Williamson, Londra, 1838
Inv. 3856
Costruttore sconosciuto, Francia, ca. 1795-1800
Inv. 3857
Costruttore sconosciuto, Francia, ca. 1800
Inv. 3858
Costruttore sconosciuto, Svizzera, ca. 1800
Inv. 3859
Urban Jürgensen, Copenaghen, ca. 1810-1820
Inv. 3846
Daniel Quare, Londra, fine sec. XVII
Inv. 3848
William Sharp, Londra, inizi sec. XVIII
Inv. 3849
Cheneviere, Londra, inizi sec. XVIII
Inv. 3851
Daniel Delander, Londra, 1739
Inv. 3852
John Ellicott / Costruttore controcassa: Georg-Michael Moser, Londra, ca. 1754
Inv. 3855
Thomas Mudge, William Dutton, Londra, 1788
Inv. 3850
James Markwick, Londra, inizi sec. XVIII
Inv. 3860
Breguet et Fils, Parigi, 1816
Inv. 3843
Augustin Forfaict, Sedan, fine sec. XVI
Inv. 3862
James William Benson, Londra, 1886
Inv. 3731
Costruttore sconosciuto, Inghilterra, ca. 1760-1770
Inv. 3866
Christoph Miller, Augsburg, 1640-1650
Inv. 3933
Francesco Comelli, 1784
Inv. 3932
Costruttore sconosciuto, sec. XV-XVI
Inv. 3864
Costruttore sconosciuto, Giappone, metà sec. XIX
Inv. 3588
Costruttore sconosciuto, Inghilterra, ca. 1906-1910