Museo Galileo
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Museo Virtuale
Leva di primo genere come giogo di bilancia
    • Collocazione:
      Sala XII
    • Costruttore:
      sconosciuto
    • Data:
      seconda metà sec. XVIII
    • Materiali:
      legno, ottone
    • Dimensioni:
      lunghezza max. 660 mm, altezza 590 mm
    • Inventario:
      1383
    • Leva di primo genere come giogo di bilancia (Inv. 1383)

Leva di primo genere per dimostrare come il centro di gravità del giogo di una bilancia debba essere posizionato per ottenere la massima sensibilità di pesata.

Una base di legno regge una colonnina con un piccolo telaio di ottone sul quale è posato, tramite un coltello di acciaio, il giogo della bilancia. Sulle lastrine poste all'estremità del giogo sono fissati, tramite funicelle, due piccoli pesi. Tre coppie di fori praticati nelle lastrine permettono di cambiare il punto di applicazione dei pesi. La posizione del coltello può essere variata verticalmente ruotando una piccola manopola ad essa solidale. Modificando opportunamente detta posizione, si mostra che il giogo della bilancia ha la massima sensibilità quando il suo baricentro si trova leggermente al di sotto del suo asse di rotazione. Se esso si trovasse a coincidere con l'asse, la bilancia sarebbe in equilibrio indifferente: a pesi uguali ogni posizione del giogo è stabile. Quando invece il baricentro è al di sopra dell'asse di rotazione, anche una minima differenza di peso provoca un brusco ribaltamento del giogo. Questo meccanismo fu illustrato nel 1795 da Sigaud De La Fond con un analogo apparato. Lo strumento proviene dalle collezioni lorenesi.