Macchina elettrostatica a strofinio con globo ovoidale di ceramica bianca, imperniato fra due supporti di legno in modo tale da poter essere facilmente sostituito in caso di rottura provocata da un attrito troppo forte. Il cuscinetto di cuoio è fissato ad una lamina flessibile di acciaio al fine di poter regolare la pressione da esso esercitata. Il globo viene posto in rapida rotazione da una grande ruota a raggi recante due gole e munita di manovelle da entrambi i lati. Ciò permetteva a due uomini contemporaneamente di azionare la ruota durante lunghi esperimenti. Le due gole della puleggia permettevano di far ruotare due globi allo stesso tempo. Non c'è traccia dei sostegni per un secondo globo, ma questi sono forse scomparsi durante precedenti restauri.
Jean-Antoine Nollet descrisse nelle Leçons de physique expérimentale (Paris, ed. 1764) una macchina simile, che utilizzava alla corte di Francia già negli anni quaranta del Settecento per le sue dimostrazioni di fisica. Il conduttore, separato, era sospeso al soffitto con corde di seta e raccoglieva la carica elettrica tramite una catena di ottone che pendeva sul globo. Lo strumento, proveniente dalle collezioni lorenesi, fu realizzato nelle officine del Museo di Fisica e Storia Naturale di Firenze. Un apparato molto simile fu descritto ancora nel 1771 da Sigaud De La Fond. nel suo Traité de l'électricité. Probabilmente questo è l'unico esemplare sopravvissuto di una macchina elettrostatica tipo Nollet.