Gli oggetti di interesse ottico sono quelli che emettono luce, o perché la producono essi stessi - le sorgenti - o perché, ricevendola dalle sorgenti, la diffondono. Un sistema ottico accoglie nella sua imboccatura la luce che vi entra, e la dirige a formare un'immagine, ossia una riproduzione puramente ottica dell'oggetto da cui la luce proviene. L'immagine è fatta di luce, che spesso si può osservare mettendo sul suo percorso uno schermo, ad esempio un foglietto di carta: in tal caso l'immagine è detta reale; a valle dell'immagine reale la luce prosegue, ridistribuendosi e confondendo le forme.

Diversamente, può accadere che la formazione dell'immagine sia solo presunta: con lo schermo si può raccogliere la luce a valle di essa; l'immagine allora è detta virtuale. Perché si possa rivelare un'immagine - su una pellicola fotografica, sul rivelatore di telecamera, sulla retina dell'occhio… - bisogna che questa sia reale. Perché si formi un'immagine reale bisogna che il sistema ottico nel suo insieme sia convergente.

L'occhio equivale ad una lente convergente di due centimetri di focale. Quando si accosta l'occhio ad un cannocchiale (che è un sistema afocale), il sistema complessivo cannocchiale più occhio risulta convergente, e si forma sulla retina un'immagine reale. Il rapporto tra la dimensione dell'immagine prodotta con il cannocchiale e quella in sua assenza è l'ingrandimento.