Cannocchiale terrestre costituito da otto tubi di cartone. Nel più largo, rivestito di pelle verde con fregi dorati, è contenuta la lente obiettiva biconvessa di 47 mm di diametro. La lente è firmata dall'autore (Giuseppe Campani) e inserita in una montatura di legno di bosso. Le altre sezioni sono rivestite di carta marmorizzata rossa; alcune presentano all'interno diaframmi. L'ottavo tubo, il più piccolo, è costituito di due parti: la prima, reversibile, contiene due lenti biconvesse e costituisce "l'occhiale composto" del Campani; la grandezza e la luminosità degli oggetti variano a seconda di quale lato della sezione viene collocato dentro il tubo. La seconda parte contiene un diaframma e l'oculare scorrevole, la cui distanza focale è di 58,4 mm. Secondo la configurazione ottica prescelta, questo strumento può ingrandire gli oggetti di 29 o di 36 volte. È probabile che si tratti di uno dei cannocchiali da 10 palmi (corrispondenti a 2230 mm) costruiti da Campani alla metà degli anni Sessanta; quasi certamente si tratta dell'esemplare inviato dal Campani a Ferdinando II de' Medici nel 1664.