Cornice ovale con piedi e fregi dorati contenente copia del disegno originale eseguito da Vincenzo Viviani e da Vincenzo Galilei, figlio di Galileo. Riproduce il congegno illustrato da Galileo nella lettera del giugno 1637 a Lorenzo Realio, nella quale il Pisano illustrava il proprio metodo per determinare la longitudine fondato sull'osservazione dei periodi dei satelliti di Giove. Tale soluzione dipendeva dalla possibilità di compiere un'esatta misurazione del tempo. A tal fine Galileo propose un orologio (inv. 2085) di sua invenzione che sfruttava l'isocronismo delle oscillazioni dei pendoli di eguale lunghezza, un principio scoperto dallo stesso scienziato pisano. Del processo che portò alla scoperta e del ruolo che vi ebbe Vincenzo Galilei dà notizia una relazione di Vincenzo Viviani. La scoperta dell'applicazione del pendolo all'orologio fu rivendicata, nel 1658, da Christiaan Huygens, le cui pretese furono vivacemente contestate da Viviani.