Regolo pieghevole costituito da due gambe larghe e piatte sulle quali sono incise varie indicazioni: la scala dei gradi, il quadrato delle ombre, la rosa dei venti, una divisione in parti uguali e un elenco di quarantadue città europee con le rispettive latitudini. Assai simile all'esemplare inv. 2514, e come quello proveniente dalle collezioni medicee, ne differisce per il materiale (ottone non dorato), per la bussola (oggi mancante di vetro e ago magnetico), per le ore diversamente segnate e per la mancanza del motto sulla brevità della vita, nonché per la firma per esteso del costruttore (Antonio Bianchini). Lo strumento, raffigurato nel Trattato di diversi istrumenti matematici (manoscritto databile al 1593) di Antonio Santucci con il nome di "Gran Regola di Tolomeo", consentiva di misurare le distanze terrestri e astronomiche con l'ausilio di una riga (oggi mancante) che, incernierata su una delle gambe, costituiva la base dei numerosi triangoli formati dal regolo. Tale base rappresenta una misura proporzionale alla distanza in lontananza.