In alcuni strumenti graduati matematici, astronomici o di rilevamento terrestre, è presente un'asticella rotante attorno a un perno, a guisa di lancetta. Essa serviva per registrare sulla scala graduata un dato valore al quale fare riferimento nella misura o nei calcoli. Un tipico esempio di indice è il regolo, che in alcuni astrolabi piani permetteva d'impostare la posizione calcolata del Sole.

Nelle bilance l'inclinazione del giogo causata dalla differenza di carico nei due piatti si valuta ad occhio. Si tratta di un'operazione semplice nei casi di squilibrio evidente, ma essa risulta assai più complessa quando le differenze sono piccole. L'indice, detto anche ago, serve a misurare appunto l'inclinazione del giogo in base allo spostamento di un suo punto rispetto ad un altro punto della bilancia che rimane immobile. Per questo nelle bilance l'indice è solidale al giogo: quando la bilancia è in equilibrio, e dunque il giogo è orizzontale rispetto al piano, l'indice è coperto dal gancio di sospensione; viceversa, se l'equilibrio viene rotto, l'indice si manifesta alla destra o alla sinistra della staffa di attacco del gancio di sospensione. L'indice è collocato in alto (nelle bilance da mercato, da orefice e pesamonete), o in basso (di solito nelle bilance analitiche sigillate in teche di vetro).